madewithItaly

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strumento innovativo di marketing avanzato, finalizzato a rendere più contemporanea e performante l'azione commerciale delle imprese italiane verso i mercati esteri.

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è un progetto di ricerca STUDIO MOLINI
SCENARIO ITALIANO

L'Italia è il paese delle contraddizioni.
Il ranking Doing Business, curato dalla banca mondiale, è una classifica che ordina, misurando una serie di parametri, 189 nazioni in base alla facilità di fare impresa.
L'indagine valuta il contesto normativo, procedurale e burocratico di ciascun paese, rispetto al suo essere favorevole non solo alla nascita di nuove imprese, ma anche alla gestione, al mantenimento e allo sviluppo di quelle già esistenti.

L'Italia, nell'ultima rilevazione, risulta al 65esimo posto su 189 paesi, dietro a nazioni come Armenia, Rwanda, Botswana e Montenegro. Se poi filtriamo il ranking, isolando solo i 31 paesi OCSE considerati quelli ad alto livello di PIL, il nostro paese risulta al 29esimo posto, seguito solo da Grecia e Repubblica Ceca.

Di fronte a queste oggettive difficoltà, l'Italia è anche il paese che riesce ad esprimere un numero elevatissimo di prodotti, 946 per l'esattezza, per i quali siamo ai primi tre posti al mondo per saldo commerciale attivo.
Se pensiamo al mercato globale come una competizione in cui vince chi ha un export di gran lunga superiore all'import, l'Italia arriva solo dopo Cina, Germania e Stati Uniti.
Inoltre, adottando come metro la bilancia commerciale dei prodotti, l'Italia risulta uno dei soli 5 paesi del G20 con Cina, Germania, Giappone e Corea, ad avere un surplus strutturale con l'estero nei beni manifatturieri non alimentari.

Se escludiamo l'energia e le materie prime agricole e minerarie, l'Italia è uno dei paesi più competitivi a livello mondiale
CULTURA D'IMPRESA,
CULTURA DI COMMERCI


Centinaia di prodotti italiani figurano ai primi posti nella produzione mondiale. Si tratta spesso di prodotti di nicchia, che messi insieme fanno si che l'Italia diventi la seconda potenza manifatturiera d'Europa.

Le produzioni sono sovente concentrate sul territorio, organizzate secondo distretti industriali, insiemi di piccole e medie aziende, integrate in sistemi di fornitori e produttori, la cui vicinanza consente il continuo interscambio. I distretti sono il frutto all'avanguardia tecnologica della nostra storia, poichè hanno quasi sempre origini molto antiche.
La maggior parte dei distretti ha resistito alla crisi degli ultimi anni, traendo beneficio dalla capacità di esportare i propri prodotti verso i mercati esteri.

Tale storica attitudine trova radici nei viaggi dei mercanti verso l'Oriente, che percorrendo antiche vie commerciali, scambiarono le mercanzie di quei paesi lontani con quelle del nostro territorio.
Ma avvenne molto di più. Attraverso i rapporti commerciali intrapresi dai fratelli Polo nel primo viaggio, consolidati poi nel secondo viaggio assieme al giovane Marco, la figura del mercante assunse un ruolo chiave nelle relazioni diplomatiche internazionali.
I Polo diventarono ambasciatori di Kublai Khan, dimostrando cosi che laddove politica e religione non arrivavano, la fiducia instaurata da rapporti di business friendship risultava essere uno strumento di diretto e duraturo rapporto tra persone ed imprese.

La storia si ripete. Ad un'Italia istituzionale che sembra fare di tutto per non aiutare l'impresa, si contrappone la naturale attitudine dell'italiano a relazionarsi con il resto del mondo.
MULTICULTURALISMO e GLOBALIZZAZIONE:
OPPORTUNITA' DI INNOVAZIONE


La crisi degli ultimi anni ha sensibilmente riconfigurato lo scenario internazionale, ridimensionado in misura sostanziale la richiesta di mercati tradizionali quali Europa e Stati Uniti.

La globalizzazione, per contro, ha aperto mercati nuovi, a volte inaspettati. Il continente africano attende prodotti di design e manifatture di alto livello, la Turchia è una realtà di riferimento internazionale. Oriente, paesi arabi, ex-repubbliche e sudamerica presentano ogni giorno opportunità di sviluppo.

Quali prodotti portare in un mercato così composito, che vive tra molteplicità culturali e omologazione della grande distribuzione?
E ancora, come comunicare lo stesso prodotto in geografie cosi diversificate per religione, clima, politiche sociali e stile di vita?
Questi interrogativi rappresentano una opportunità di innovazione.

Se il multiculturalismo è stato dagli anni ottanta in poi sinonimo di contaminazione, ciò è avvenuto in parte poichè la comunicazione aziendale ha trovato in esso la chiave di accesso verso il mondo.
La grande differenza sta nel fatto che, mentre 30 anni fa ci si faceva ispirare dal terzo mondo per vendere a Milano, Londra e New York, oggi Nigeria, Brasile ed India rappresentano il futuro commerciale di Europa ed America.

In altre parole dobbiamo pensare a prodotti che, progettati con arguzia italiana, trovino ispirazione dalle aspettative dei paesi stessi in cui vengono venduti.
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_ QUADRO GENERALE


L'edizione di Salone del Mobile 2014 ha confermato il forte interesse dei mercati internazionali verso le aziende italiane del settore. Tale interesse, tuttavia, trova un riscontro parziale in termini di fatturato.

Questo dato fa intuire un generale scollamento tra la fase di ideazione/produzione del prodotto e l'azione marketing/commerciale con cui le aziende italiane si presentano nei mercati esteri.

In particolare abbiamo individuato uno scarso interesse verso le esigenze specifiche che ogni diversa geografia commerciale porta in sè. Elementi quali clima, religione, alimentazione, cura del corpo, stili e rituali domestici rappresentano variabili sostanziali al pari di trasporti, dogane e condizioni politico-sociali.

Riteniamo che le aziende italiane possano incrementare la propria performanza nei mercati internazionali, soprattutto extraeuropei, relativi ad economie consolidate o emergenti. Riteniamo che tale incremento preveda un svolta, tesa a concepire la filiera ideazione/presentazione del prodotto in modo contemporaneo ed internazionale.

E' necessario ripartire dall'osservazione/ascolto degli scenari commerciali locali, in modo da intervenire con prodotti e strategie di presentazione che siano una risposta a tali stimoli.

L'epoca in cui il MADE IN ITALY si vendeva in quanto tale ha probabilmente completato un suo ciclo. Nuove strategie vanno inserite nel sistema export italiano.
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_ STRATEGIA


Come già descritto nella premessa, madewithItaly® di STUDIO MOLNI è strumento innovativo di marketing avanzato, finalizzato a rendere più contemporanea e performante l'azione commerciale delle imprese italiane verso i mercati esteri.

fase 1: COMPRENSIONE DEL PRODOTTO

Studio Molini studia il prodotto dell'azienda italiana in oggetto, individuandone le potenzialità merceologiche di impatto sui mercati esteri.

fase 2: INDIVIDUAZIONE DEI MERCATI ESTERI

Studio Molini individua uno o più mercati esteri in cui l'azienda italiana in oggetto possa incrementare il proprio fatturato oppure penetrare ex-novo, nel caso in cui non sia ancora presente.

fase 3: RICERCA SULLE TENDENZE

Studio Molini analizza i trend locali in termini di tendenza stilistica, uso dei materiali e finiture, diversità di target e disponibilità di budget.

fase 4: EDITING DEL PRODOTTO

Studio Molini intraprende un lavoro di editing del prodotto.
Ad ogni prodotto verrà conferita una mission specifica all'interno di specifiche geografie commerciali. Lo snellimento del catalogo tradizionale potrà essere necessario nel caso di sovrapposizione di prodotti con la stessa mission.
Verranno così generati degli "insiemi di prodotto", che Studio Molini terrà assieme attraverso dei "concept" di facile comprensione, in quando customizzati verso il mercato a cui sono indirizzati. E' possibile, pertanto, che vengano introdotti materiali, finiture, colori e anche forme specifiche per rispondere in forma esaustiva alle aspettative di uno specifico mercato.
Il questo modo i prodotti già a catalogo troveranno maggiore forza commerciale se affiancati a quelli con nuova vestizione. Attraverso questa azione le aziende sono costrette a confrontarsi con culture e stili differenti dalle proprie. Orientare alcuni prodotti del proprio catalogo a linguaggi diversi può rappresentare per l'impresa una straordinaria opportunità di nuovo posizionamento e, allo stesso tempo, di identità internazionale.

fase 5: POSIZIONAMENTO DEI CONCEPT

Studio Molini è affiancato da una serie di partner internazionali che coprono la fase commerciale di madewithItaly® .
Dislocato in punti nevralgici del mercato worldwide, madewithItaly® è in grado di posizionare i concept di prodotti presso distributori/rivenditori consoni all'azienda italiana in oggetto, in relazione ai target del mercato locale.
In questo modo Studio Molini garantisce una costante presenza sul posto, offrendo così un interfaccia tra azienda e cliente. I partner si occuperanno di seguire le vendite in prima persona.
Per quanto riguarda alcuni settori e prodotti specifici, madewithItaly® si occupa inoltre di promuovere e gestire commesse "a progetto", che a loro volta possano prevedere ulteriori customizzazioni a richiesta del committente o delprogettista.

fase 6: PRESENTAZIONE DEI CONCEPT

L'industria italiana soffre di una difficoltà storica nel presentare i prodotti presso i punti vendita dei propri distributori. Strategie ed investimenti fatti in design, comunicazione e presentazioni fieristiche incontrano spesso una battuta di arresto negli showroom dei rivenditori.
Studio Molini intende sopperire a tale grave problematica, assistendo il distributore il fase di presentazione del concept con soluzioni specifiche.
E' consuetudine italiana comunicare la mission aziendale esclusivamente attraverso le qualità estetiche del prodotto, dimendicando che la componente tecnologica è destinata ad essere l'ago della bilancia nei mercati internazionali.
Suggeriremo pertanto un sistema di presentazione che racconti il bel design italiano anche per le qualità tecnologiche ed installative.
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_ OBIETTIVI


L'obiettivo generale di madewithItaly® è di aiutare le aziende ed industrie italiane a migliorare il posizionamento sui mercati internazionali, attraverso un percorso di presa di coscienza delle opportunità mancate e di quelle a venire. Conseguenza di un migliore posizionamento sarà un ritorno positivo, che possiamo riassumere in:

INCREMENTO DI FATTURATO

Come si è detto, orientare alcuni prodotti del proprio catalogo a linguaggi stlilistici diversi può rappresentare per l'impresa una straordinaria opportunità di nuovo posizionamento e, allo stesso tempo, di identità internazionale.
Obiettivo specifico è di rendere più appetibile il prodotto italiano verso il singolo mercato estero, attraverso una customizzazione specifica. Tale operazione può rendere interessante lo stesso prodotto, anche in altre location.

Ad esempio:
-decido di customizzare colori, finiture, decorazioni di una determinata collezione, per essere presentata in Nigeria; -se faccio un buon lavoro di editing, la stessa collezione sarà proponibile alla comunità afropolitan di professionisti e imprenditori africani o di origine africana, che vivono a Londra, Parigi e New York.
-una volta entrato nella comunità afropolitan internazionale, mi sarà possibile proporre la collezione anche ad altre comunità...

Questa strategia porta al secondo ritorno positivo:

EVOLUZIONE DELL'IDENTITA' DI BRAND

Questo ragionare per gruppi di consumatori e non più solo per nazioni, può portare ad individuare con maggior efficacia i target di utenza ed evidentemente ottimizzate gli investimenti di marketing.
Da ciò una evoluzione dell'identità di brand, quale strumento di ascolto multiculturale e di risposta specifica alle diversità.